Viaggio studio in Campania 26/27 settembre 2015 2° parte

10/10/2015 AIS Marche Notizie

La seconda giornata del Viaggio studio in Campania, della Delegazione Ais di Ascoli Piceno, inizia con una piacevole conoscenza che segnerà la giornata: Lucia Pintore sommelier, relatore per molte lezioni Ais e prima donna a vincere il titolo di miglior sommelier d’Italia.
Lucia ci accompagna con Angelo Antonio Valentino, enologo e “marito”, a visitare la zona dell’Avellinese.
Prima tappa la Cantina Tenuta Scuotto a Lapio. Ci accolgono i coniugi Scuotto e il vitigno Fiano: piccoli grappoli dagli acini giallo intenso che se osservati controluce tradiscono, a piena maturazione, la presenza dei vinaccioli. L’etimologia del nome è legata al termine "apiano" cioè “amata dalle api” per la sua dolcezza.
Le uve non sono ancora state raccolte in attesa della perfetta maturazione, come ci spiega Angelo.
La Cantina è dotata di attrezzature altamente innovative: la pressa lavora in presenza di azoto e le uve vengono schiacciate da un unico telo, non entrando mai a contatto con l’acciaio.
Per il Fiano si scelgono le lunghe fermentazioni, in alcuni casi con lieviti indigeni, e l’illimpidimento esclusivamente per gravità, evitando le filtrazioni.
Ci troviamo nella sala degustazione dove Lucia ci guida in una lezione appassionante sulla zona e sui vitigni dell’avellinese, cui segue la degustazione dei vini prodotti dalla Tenuta Scuotto.
GRECO DI TUFO 2013: le uve raccolte la prima decade di ottobre fermentano e maturano in acciaio. Delicati profumi fruttati e floreali ne delineano il profilo olfattivo.
FIANO DI AVELLINO 2012: le uve raccolte la prima decade di novembre rimangono sulle fecce fini per 3 mesi. Sentori dolci di frutta matura che diventa quasi candita, confermati nel lungo finale.
OI-NI 2011: il nome del vino rivela le origini napoletane della famiglia Scuotto. “Oi-ni” è il modo in cui un padre chiama il figlio, esprimendo tutto l’amore che prova. Il vino fermenta per quasi un anno in botti di legno ovali da 25 hl e rimane poi sulle fecce fini per 12 mesi. Forte ed ampio ma dolce l’impatto olfattivo: frutta secca, vaniglia, canditi con note quasi balsamiche di finocchio selvatico ed anice. Morbidezza e calore segnate da grande sapidità.
CAMPANIA AGLIANICO 2011: vinificazione in acciaio, con lieviti indigeni, riposa sulle fecce fini per 12 mesi. Tanta polpa di frutta rossa matura ma croccante.
TAURASI 2011: il vino, dopo la fermentazione con lieviti indigeni, riposa in barrique per 12 mesi e quindi in bottiglia. Frutti rossi e spezie come i chiodi di garofano. Vellutato il tannino che bilancia una buona percezione alcolica.
Abbandonando la descrizione delle sensazioni organolettiche, trasmesse dal fiano e dall’aglianico degustati, possiamo definire questi vini forti e dotati di grande personalità ma allo stesso tempo di impareggiabile eleganza.

Un ringraziamento particolare va ai coniugi Scotto per la loro cordialità ed ospitalità.

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