Viaggio studio in Campania 26/27 settembre 2015 1° parte

30/09/2015 AIS Marche Notizie

Viaggio studio in Campania della Delegazione Ais di Ascoli Piceno: prima tappa a sorpresa il Mini caseificio Costanzo di Lusciano, dove abbiamo potuto osservare le varie fasi del processo di produzione della mozzarella di bufala, accompagnati dal sig. Alessandro.
Dalla raccolta del latte, all’aggiunta del siero innesto prodotto internamente, alla coagulazione enzimatica e alla lavorazione meccanica della cagliata. Le mozzarelle lavorate esclusivamente a mano e lasciate a bagno in una speciale salamoia. Un assaggio di caciocavallo di bufala, stagionato per qualche mese, conclude la visita.
La seconda tappa ci porta direttamente in campagna per visitare le tradizionali alberate di asprinio aversane, accompagnati da Carlo Numeroso dell’azienda I Borboni di Lusciano.
Viti coltivate ad un’altezza di circa 15 metri, su piede franco, con un’età che può superare i 100 anni.
Questo sistema di allevamento, che ha radici molto antiche nel tempo, veniva preferito perché consentiva di utilizzare al massimo la terra, sfruttando l’altezza per la produzione delle uve e lasciando così spazio tra i filari per altre colture. Il terreno particolarmente sabbioso e ricco di ceneri vulcaniche garantisce la sopravvivenza della vite dall’attacco della fillossera.
Le uve sono già state raccolte e possiamo assistere alla potatura verde delle viti, ormai compito di persone anziane e di pochissimi giovani appassionati e particolarmente legati alla terra e alle tradizioni. Le scale, che raggiungono altezze di 20 metri, richiedono molta maestria per lo spostamento da una vite all’altra. Il potatore imbraccia la scala, appoggia l’orecchio alla sua struttura e nel momento in cui le vibrazioni cessano e la scala ha raggiunto l’equilibrio la sposta alla vite successiva.
La visita alla cantina I Borboni ci porta nel centro storico di Lusciano. La Cantina si sviluppa su quattro piani di cui uno interrato e scavato nel tufo, dall’impatto particolarmente suggestivo.
Raggiungiamo la Sala degustazione dove ci aspetta un brunch con piatti tipici locali, accompagnato dai vini dell’azienda:
Spumante Brut Asprinio di Aversa. La vivacità del calice invita all’assaggio e fa presagire un’ottima acidità, come diversamente non ci saremmo potuti aspettare. Freschi profumi di fiori bianchi, agrumi e leggeri richiami minerali. L’assaggio conferma le aspettative e quasi facciamo fatica a parlare tanta la salivazione!
Vite maritata 2014. L’asprinio viene vinificato in acciaio mantenendo tutte le caratteristiche del frutto. Il ventaglio olfattivo resta fresco ma vira sulle tonalità verdi di una mela Granny Smith e dell’erba appena tagliata. Il sorso conferma l’originale caratteristica del vitigno, sferzando il palato.
Santa Patena 2012. Con il terzo vino in degustazione le cose cambiano, grazie alla permanenza sulle fecce fini per 12 mesi. Il profilo olfattivo si fa caldo, più ampio ed evoluto, regalando sensazioni di miele, burro, frutta secca. Avvolgenza e morbidezza sempre accompagnate dall’acidità tipica del vitigno, che ne risulta stemperata.
Aglianico Numeroso 2010. Concludiamo in bellezza con un vino che porta il nome della famiglia. Frutta a polpa rossa delicatamente completata da note speziate. Tannino delicato e lunga persistenza.
Un grazie di cuore da parte di tutti i partecipanti al Viaggio e dalla Delegazione di Ascoli Piceno va a Alessandro Costanzo, a Carlo Numeroso e alle loro famiglie che ci hanno accolti con grande calore e ospitalità, facendoci conoscere il territorio, attraverso l’assaggio dei prodotti della loro terra.

Testo: Somm. Marica Spuria
Foto: Somm. Gianni Strovegli

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