Uno straordinario Montepulciano d'Abruzzo

25/03/2015 AIS Marche Notizie

“Harimann” di Pasetti al Vinitaly 2015 ha stupito la platea

Ci troviamo all’interno del dodicesimo padiglione del Vinitaly … ma si respira “aria abruzzese”! Nella sala delle degustazioni Mimmo Pasetti ci ospita per una “verticale” d’elezione. Sei annate del suo Montepulciano d’Abruzzo di punta, l’Harimann: “Uomo libero”! Dal 2000 al 2005 e, in più, l’anteprima del 2008.

L’Azienda Pasetti ha sede a Francavilla a pochi chilometri da Pescara, nel corso degli anni incorpora vigneti nell’entroterra abruzzese di sicuro più vocato alle produzioni di qualità, nel 2000 acquista a Pescosansonesco (550 mt.) ai piedi del Gran Sasso (2912 mt.) nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso ed i Monti della Laga, un vecchio vigneto piantumato a Montepulciano. Qui il territorio: roccioso, calcareo; il clima: freddo e da grandi escursioni termiche, portano ad ottenere uve di gradissimo spessore. La raccolta si esegue nella prima decade di novembre quando le uve sono leggermente surmature (a volte gelate), la fermentazione si svolge in acciaio e dopo la malolattica spontanea il vino affina nelle barrique per 24 mesi e successivamente 18 mesi in bottiglia.
Vino di grande struttura alcolica, tannica, acida e sapida, arriva a possedere in media circa 35-40 grammi di estratto secco, il tutto determina un’inconsueta potenza gustativa, un superbo vino che racconta la storia antica di un territorio, la potenza e la generosità straordinaria dei suoi vini, il consolidato lavoro di uomini legati alla tradizione.
A condurre la degustazione oltre allo stesso Mimmo il giornalista Alessandro Bocchetti che è riuscito a raccontare nei dettagli le sfumature che si liberavano dai calici inebriando le narici e la cavità orale e ci trasportano direttamente ai piedi del Gran Sasso.

Harimann 2000. Nel calice è profondamente granato. Il naso subito si presenta chiuso con sentori terziari evoluti di cuoio e pelliccia bagnata. Dopo pochi attimi di ossigeno il vino inizia a “sbocciare” si apre con fruttato in confettura di prugne che si abbracciano alle spezie di pepe e liquirizia amara. Ancora balsamicità, erbe officinali secche, tabacco fermentato. Su tutto sempre la nota del Montepulciano di montagna che ricorda la canna fumaria, il leggero sentore di affumicato. Al gusto il vino è potente, di grande armonia con tannini perfettamente stabilizzati da una viva acidità e una netta sapidità. La chiusura è legata alla permanenza in cavità orale di sentori di mirto speziato.

Harimann 2001. Nel calice il rosso granato si fonde a una consistenza straordinaria. Il naso si apre si note “affumicate” che poi lasciano lo spazio alle spezie dolci di vaniglia e amaricanti di cacao e polvere di cioccolato. Si riconoscono l’humus, il sottobosco, le bacche nere e il pepe. Seguono sensazioni di fiori appassiti, tabacco bagnato per chiudere con note di confetture di frutti neri. L’ingresso in cavità orale è impostato su un‘alcolicità importante che rende piacevolissimo il fitto tannino, l’ancora fresca acidità e la piacevole sapidità. La chiusura rimanda a sensazioni iodate e balsamiche.

Harimann 2002. Nel calice profondo rosso granato. Il naso è subito ampio, racconta frutta macerata nell’alcol, cioccolato e boero, bouquet di rose rosse appassite, ricco di note speziate di pepe, chiodi di garofano e pimrento. Dopo alcuni attimi si denota l’apertura su note di confettura di prugne e liquirizia. Bocca armonica, con un piacevole tannino setoso e fasciante, alcol sostenuto ed equilibrato.

Harimann 2004. Nel calice granato rubino di grande spessore. Le note fruttate alcoliche aprono l’olfatto, dove si riconoscono i frutti di bosco, more di gelso e mirtillo. Le spezie sono ancora dolci di vaniglia e cioccolato, le erbe mediterranee a raccontare il rosmarino e le consuete note di “cenere” a chiudere l’ampiezza aromatica. Il palato è caldissimo e reso elegante da una freschissima sapidità. Il tannino è presente e piacevolissimo che chiude la bevuta tornato alle confetture di frutta.

Harimann 2005. Brillante rubino granato di notevole consistenza. L’olfatto si apre con note fresche di erbe officinali e balsamiche integrate alle spezie dolci che riportano alla memoria gli "After Eight"(cioccolatini con la menta). Seguono i ricordi di piccoli frutti rossi freschi e fragranti, ancora integri, il floreale legato alle rose rosse e poi ancora spezie e ancora note balsamiche e ancora note minerali e ancora … al gusto l’alcol riempie la bocca senza stonare grazie alla fresca acidità e al sapido tannino che rende la bevuta particolarmente viva!

Harimann 2008. Il "giovanotto" presentato in anteprima. Appena osservato il calice subito ci si accorge della sua giovinezza: rosso rubino brillante, vivo, denso e consistente. L’olfatto, anche lui “ragazzino” si esprime con le note di frutta fragrante, fresca, croccante. Le rose che inebriano il naso sono appena sbocciate e lasciano lo spazio alla vaniglia, alle erbe fresche, alle ciliegie. Al gusto è impegnativo, non perfettamente armonico, il tannino ancora “vibrante” e aggressivo, l’alcol non riesce a supportare l’irruenza di questo giovane esemplare che però ci fa immaginare il suo futuro di grande personalità.

Grazie Mimmo! Grazie Pasetti Vini! Grazie per averci offerto quest’opportunità di scoprire i volti del potente Montepulciano d’Abruzzo.

Tag
Top Top